Il Training Autogeno è una pratica di rilassamento sviluppata all’inizio del XX secolo dallo psichiatra tedesco Johannes H. Schultz, che ha basato il suo lavoro su ricerche ipnotiche e studi sul sonno di Oskar Vogt. Diversamente da altre tecniche precedenti, il Training Autogeno (TA) permette al paziente di assumere un ruolo attivo e indipendente nel raggiungere lo stato di rilassamento, senza dipendere esclusivamente dal terapista.
Il TA si compone di una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su specifiche aree del corpo, con l’obiettivo di indurre un rilassamento profondo sia fisico che psicologico. Una caratteristica distintiva di questa metodologia è la sua capacità di generare, attraverso tecniche mentali, effetti reali sul corpo che, a loro volta, influenzano la psiche. Questo è possibile perché mente e corpo sono strettamente interconnessi e influenzano reciprocamente le rispettive funzioni. Per esempio, l’idea di cibo quando si ha fame può innescare risposte fisiologiche come la salivazione e la secrezione gastrica, anche se il cibo non viene effettivamente mangiato. Nel TA, attraverso la concentrazione, si generano modifiche fisiologiche che vanno a contrastare gli effetti dello stress, inducendo una distensione fisica che si traduce anche in una tranquillità mentale.
Per ottenere questi effetti, però, è necessario un allenamento regolare. Schultz affermava che solo con la pratica costante degli esercizi è possibile ottenere risposte di rilassamento sempre più profonde e automatiche. Col tempo, il corpo impara a entrare in uno stato di calma senza la necessità di concentrarsi consapevolmente su ogni singolo esercizio. Un aspetto essenziale del metodo di Schultz è che la pratica regolare degli esercizi porta a un’auto-generazione delle modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento. In altre parole, con una pratica continua e costante, la distensione e il benessere psicofisico non devono più essere ricercati attivamente, ma si manifestano in modo spontaneo e automatico, come veri e propri riflessi. Per questo motivo, la tecnica è chiamata “Training Autogeno”, in quanto innanzitutto si tratta di un allenamento (training) e “autogeno” indica un benessere che nasce da sé, infatti già dopo alcune settimane di pratica, è possibile sperimentare sensazioni di rilassamento e serenità che emergono da sole, senza bisogno di fare alcuno sforzo.
Il Training Autogeno agisce su vari sistemi corporei, come il sistema muscolare, cardiovascolare e respiratorio, influenzandoli in modo da creare un equilibrio che porta alla distensione generale dell’organismo. Inoltre, stimola la Formazione Reticolare, una struttura cerebrale che regola funzioni vitali come quelle psichiche, ormonali e vegetative, creando un effetto di rilassamento completo che coinvolge l’intero corpo. Pur non sostituendo completamente il sonno, alcune ricerche suggeriscono che un breve esercizio di TA possa avere effetti simili a ore di riposo, grazie al suo potere di recuperare energie psicofisiche. Infatti, il TA è utile anche per contrastare disturbi somatici causati dallo stress, come cefalee, gastriti o coliti, e per migliorare il benessere emotivo generale, riducendo ansia e tensioni. La tecnica, inoltre, aiuta ad aumentare la consapevolezza del corpo, permettendo una maggiore introspezione e migliorando la gestione delle proprie emozioni. Le persone che praticano il TA riportano spesso una maggiore capacità di concentrarsi sulle proprie reazioni e di affrontare i problemi della vita quotidiana in modo più equilibrato. Un’altra applicazione significativa del TA è nella gestione del dolore. Sebbene non elimini la causa del dolore, la tecnica può ridurre l’intensità della percezione dolorifica grazie all’attenuazione delle risposte fisiche e emotive associate al dolore.
Il Training Autogeno si compone di sei esercizi principali, che vanno eseguiti in un ambiente tranquillo e confortevole, indossando abiti comodi e mantenendo una posizione rilassata, tipicamente supina. Ogni esercizio mira a indurre uno stato di rilassamento profondo in diverse aree del corpo, come le braccia, la respirazione, il cuore, il plesso solare e la fronte.
Il Training Autogeno è indicato per affrontare situazioni stressanti, come il sovraccarico lavorativo o esami, e per migliorare le prestazioni fisiche e mentali. È anche un valido strumento per trattare disturbi d’ansia, disturbi psicosomatici, insonnia, gastriti, cefalee e altri problemi fisici legati allo stress. Tuttavia, in alcuni casi, può essere sconsigliato o adattato a seconda delle condizioni specifiche di salute del paziente, come per esempio in presenza di gravi malattie psichiche o disturbi fisici acuti.
Il TA, pur essendo una tecnica relativamente semplice, richiede una supervisione iniziale da parte di un esperto per evitare errori che potrebbero compromettere i risultati. Per questo motivo, si sconsiglia di imparare gli esercizi tramite manuali o supporti audio-visivi senza la supervisione di un esperto. Il Training Autogeno deve essere insegnato e monitorato esclusivamente da professionisti qualificati, che abbiano una formazione specifica nel campo. Nonostante il Training Autogeno sia generalmente considerato sicuro e relativamente semplice, si tratta comunque di una tecnica che ha implicazioni sia fisiche che psicologiche. Solo un operatore adeguatamente formato è in grado di comprendere e gestire correttamente questi aspetti. Infine, è importante sottolineare che, pur essendo estremamente efficace in molte situazioni, il TA non è solamente una tecnica di rilassamento, ma una vera e propria forma di terapia psicologica a breve termine. Tuttavia, sebbene possa essere utile per affrontare tensioni e stress, non è destinato a risolvere tutti i problemi emotivi o psicologici, per i quali potrebbero essere necessari interventi psicoterapeutici di altra natura.