A qualsiasi età smettere di fumare conviene. Prima si smette e meglio è. Chi smette di fumare prima dei 35 anni ha una aspettativa di vita simile a quella di chi non ha mai fumato. Cessare a 40 anni evita la quasi totalità del rischio di cancro oltre che di malattie vascolari e respiratorie. Smettere di fumare a 50 anni evita i due terzi del rischio cumulativo di tumore al polmone.
I primi benefici si possono registrare già entro le prime 24 ore dalla cessazione. In questo arco di tempo infatti l’ossigeno presente nel sangue ritorna a livelli ottimali (8 ore dallo spegnimento dell’ultima sigaretta), e i livelli ematici del monossido di carbonio subiscono una drastica riduzione. Dopo circa 2/5 giorni dall’interruzione dell’assunzione di nicotina si registra mediamente un miglioramento sensoriale del gusto e dell’olfatto, si torna ad assaporare con più intensità il gusto degli alimenti e il profumo delle cose. In questo stesso periodo di tempo si riscontra un incremento delle capacità respiratorie, infatti grazie al rilassamento del tubo bronchiale aumenta la capacità polmonare e la nicotina residuale ancora in circolo nell’organismo va incontro ad un pressoché totale degradamento.
Dopo una settimana dalla cessazione continua il progressivo aumento delle capacità respiratorie, il fiato non è più costantemente corto e rotto, le normali attività quotidiane vengono svolte con minore fatica ed aumenta il livello di energia. Dopo un mese dalla cessazione dell’uso di sigarette la circolazione sanguigna risulta notevolmente potenziata e per gli uomini si possono riscontrare miglioramenti nella sfera sessuale. La nicotina infatti è un potente vasocostrittore e il fumo, oltre ad essere la prima causa di ictus o trombosi, può incidere negativamente nell’attività sessuale essendo un fattore di rischio per alcune disfunzioni sessuali, come ad esempio il disturbo erettile o il vaginismo. Nelle donne inoltre è stato comprovato come smettere di fumare si correla ad un innalzamento dell’età della menopausa.
Dopo tre mesi dallo spegnimento dell’ultima sigaretta lo stato delle ciglia polmonari inizia a migliorare, vi è un ulteriore incremento della funzionalità polmonare e la tosse cronica fumo-correlata inizia a sedarsi. Dopo tale periodo la funzionalità polmonare va incontro a costanti e progressivi miglioramenti, è stato riscontrato come essa abbia un incremento tra il 30 e il 50% entro i nove mesi dalla cessazione dal fumo.
Il primo importante traguardo si raggiunge dopo un anno di astinenza, infatti in tale periodo la probabilità di un arresto cardiaco correlato ai danni del fumo diminuisce del 50%. Questa probabilità diminuisce ancora all’aumentare del periodo di disaffezione dal fumo. Infatti dopo 5 anni di astinenza la probabilità di avere un infarto è la stessa di chi non ha mai fumato.
Dopo 10 anni di astinenza il rischio di sviluppare un cancro al polmone si riduce del 30 – 50% rispetto a chi continua ad essere fumatore. Sempre in tale lasso di tempo il rischio di incorrere in un ictus cerebrale inizia a tornare agli stessi livelli di chi non ha mai fumato. Dopo 15 anni il rischio di coronaropatia ritorna a livelli simili a quelli di un non fumatore e più in generale il rischio di morte si assesta allo stesso livello della popolazione non tabagista.
È globalmente riconosciuto come smettere di fumare incrementi la probabilità di rimanere più a lungo in vita, inoltre riduce anche l’incidenza di numerose patologie invalidanti quali ad esempio diabete, ipertensione enfisema, bronchite, ulcera, tumori fumo-correlati. La cessazione inoltre presenta vantaggi economici, sia per il risparmio dei soldi spesi per le sigarette, sia per il minor numero di assenze dal lavoro per malattia. Inoltre anche il lato estetico trae benefici dalla cessazione: la pelle diviene meno rugosa e l’invecchiamento cutaneo non è più accelerato.
Tempi di cessazione |
Benefici |
8 ore |
L’ossigeno contenuto nel sangue torna a livelli normali |
12 ore |
Quasi tutta la nicotina è stata metabolizzata |
24 ore |
I livelli ematici del monossido di carbonio sono fortemente ridotti |
2-5 giorni |
I sensi del gusto e dell’olfatto migliorano |
3 giorni |
Con il rilassamento del tubo bronchiale è più facile respirare, aumenta la capacità polmonare in quanto si sta eliminando la nicotina dal corpo |
1 settimana |
Ci si accorge di avere più fiato, forza, energia, più voglia di fare |
3 settimane |
Ci si sente più attivi: il lavoro o le attività che si svolgono risultano più facili |
4 settimane |
La circolazione sanguigna si potenzia e l’attività sessuale migliora |
6 settimane |
Il rischio delle infezioni delle ferite post-operatorie è fortemente ridotto |
3 mesi |
Lo stato delle ciglia polmonari inizia a migliorare, la funzionalità polmonare migliora, la tosse cronica comincia a ridursi |
3-6 mesi |
1/3 della popolazione che è aumentata di peso ritorna al peso normale |
3-9 mesi |
La respirazione migliora e la funzione polmonare aumenta del 20-30% |
1 anno |
Il rischio di infarto dovuto al fumo di tabacco è ridotto del 50% |
5 anni |
Il rischio di eventi coronarici maggiori è tonato ai livelli dei non fumatori |
5 – 15 anni |
Il rischio di ictus cerebrale torna al valore del rischio di chi non ha mai fumato |
10 anni |
Il rischio di sviluppare un cancro al polmone si è ridotto al 30-50% rispetto a quello di coloro che continuano a fumare |
10 – 15 anni |
Il rischio di morte per tutte le cause è nuovamente simile a quello di chi non ha mai fumato |
15 anni |
Il rischio di coronaropatia è nuovamente simile a quello di chi non ha mai fumato |
POST SCRIPTUM
Che il tabacco sia una mannaia per la salute è universalmente riconosciuto, così come il fatto che favorisca le infezioni alle vie respiratorie. Non dovrebbe quindi sorprenderci ciò che emerge dalle più recenti ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità. Stando a questi studi, in caso di contrazione del nuovo coronavirus, tra i fumatori aumentano esponenzialmente le probabilità di riscontrare una sintomatologia più grave. Dagli ultimi dati in possesso alla comunità scientifica, si evince che circa più di un terzo dei fumatori positivi al Covid-19 presentava, al momento di ingresso del ricovero, un quadro clinico più preoccupante dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio.
FONTI
I.S.S. Istituto Superiore di Sanità https://www.iss.it/
S.I.TAB. Società Italiana di Tabaccologia https://www.tabaccologia.it/
Tinghino B. (2010), Il programma di trattamento standard (STP) per smettere di fumare. Tabaccologia, 4, 3-5